Il significato del termine Reiki, parallelismi con il Ling QI
In questo articolo andremo ad analizzare ed approfondire il significato del termine Reiki, articolo che potrebbe risultare banale, ma estremamente necessario, in quanto, la corretta comprensione del termine è fondamentale per il raggiungimento di una adeguata consapevolezza riguardo la disciplina.
Il Significato Profondo del Termine Reiki
A livello popolare, traduciamo spesso il termine Reiki, come energia universale. Tuttavia, parliamo paradossalmente di canalizzazioni o di attivazioni per usarlo, e andiamo contro il suo reale significato
Universale, dal latino universalem (in greco kathólou), composto da universum (l’universo, il tutto, l’interezza) e dal suffisso –alem, usato per indicare ‘che appartiene’ [fonte Wikipedia]
Canalizzazioni vs. Comprensione del Tutto: Un Dibattito nel Reiki
Se parliamo di energia universale stiamo quindi parlando del tutto.
Ogni cosa è Reiki e vibra di esso, dunque, cosa c’è da canalizzare? Assolutamente nulla, tutto semplicemente è, nel qui ed ora. Ma se già tutto è Reiki, cosa c’è da attivare? La risposta è la medesima, assolutamente nulla!!!
Non esiste nessun Rei da ricongiungere al Ki, altrimenti non saremmo parte dell’universo, non saremmo nemmeno vivi!!!
Questa costruzione di un castello attorno al discorso delle attivazioni, o meglio, delle iniziazioni, crolla, mettendo così in evidenza la sua importanza e profondità, argomenti che approfondiremo in un articolo dedicato.
Dai Ling Qi al Tao: Un Viaggio alchemico nel Reiki
Dunque, qual è l’interpretazione corretta che possiamo dare al termine Reiki?
Partiamo innanzi tutto col dire che il termine Reiki e il suo kanji è di origine cinese, possiamo infatti tradurlo come Ling Qi.
Ling ->Rei / Qi->Ki
Il concetto taoista richiamato è una pratica finalizzata alla scoperta della grande luce splendente, il Tao, identificato nel Reiki di Usui con il kanji Dai Ko Myo.
Daniel Reid nel suo libro “- Chi Gung – Sfruttare il potere dell’Universo”, definisce il Ling Qi come “la più sottile e raffinata di tutte le energie del sistema umano è il prodotto degli stadi più avanzati della pratica, grazie ai quali le energie ordinarie del corpo vengono trasformate in pura vitalità spirituale”.
Per trasformare le nostre energie ordinarie in pure energie spirituali, è necessario un profondo e duro lavoro alchemico che passa attraverso una pratica costante nel tempo.
Solo così possiamo attingere alle nostre più alte qualità, e nel caso specifico al nostro essere Reiki.
Alla Ricerca della Luce Interiore: Il Cammino nel Reiki
Non basta questo a superare il fraintendimento che, da anni tiene “in ostaggio” la disciplina del Reiki ?
Abbiamo un ulteriore approfondimento da fare, analizzare i kanji Ki e Rei presi singolarmente. Il Rei rappresenta l’universalità dell’energia, la matrice, l’informazione alla base della vita. il Ki ne è la sua manifestazione, energia in movimento, presente all’interno di ogni essere vivente ma non solo, anche in ciò che è apparentemente inanimato.
Apparentemente perché nulla è realmente inanimato, in quanto fatto di energia, è in qualche modo vivo e portatore di una specifica qualità.
Il Rei rappresenta proprio questo, le diverse qualità che l’energia può assumere in quanto manifesta, quella che noi chiamiamo Ki.
Rei e Ki siano due elementi imprescindibili l’uno per l’altro, il Rei non può esistere senza Ki, e il Ki non può esistere senza il Rei.
Non è un dono che si può ricevere durante un seminario attraverso, ma un percorso di raffinazione delle proprie qualità energetiche, attraverso pratica e disciplina.
Tutto quello che serve è già presente in noi, ma siamo in grado di ritrovarlo, potenziarlo e portarlo alla luce?
Emanuele De Marchi


