I 5 precetti
Solo per oggi
Non ti arrabbiare
Non ti preoccupare
Sii grato
Lavora diligentemente su di te
Mostra compassione a te stesso e agli altri
I 5 precetti rappresentano l’elemento principale della disciplina Reiki codificata da Usui.
Sono molto spesso trascurati e considerati un sottoprodotto, quando invece rappresentano l’inizio e la fine della disciplina.
Come sempre per comprendere bene ciò di cui si sta parlando è necessario conoscerne il contesto storico e culturale.
Come ho già scritto in articoli precedenti, il Reiki di Usui è legato al periodo delle tecniche psico spirituali in Giappone, dove la lettura dei testi sacri, era ritenuta di grande importanza nella crescita spirituale del praticante.
Usui definiva il Reiki come l’arte segreta per attirare a sé la fortuna, la medicina spirituale di tutte le malattie, ma non riferendosi alla «guarigione» con le mani, bensì proprio ai 5 principi, come fulcro ed elemento imprescindibile della disciplina.
Non si sa con assoluta certezza quali siano le origini di tali principi, ma si sospetta che Usui li abbia presi dal libro Principi di guarigione di Suzuki Bizan, dove sono presenti ammonimenti molto simili.
Ma dunque, cosa rappresentano? Qual è il loro significato profondo? Perché come ho scritto sopra, sono l’inizio e la fine della disciplina?
Sono innanzitutto strumenti di meditazione, che ci permettono di allenare la nostra mente a raggiungere e mantenere uno stato di mente consapevole, SOLO PER OGGI
Nei principi è racchiuso il significato di vacuità, la nostra vera essenza, il contatto col nostro Sé superiore.
Cosa significa entrare in contatto con il nostro vero sé? Cos’è la vacuità?
Parlando di vacuità e vero sé, stiamo parlando della stessa cosa, entrare in uno stato di mente consapevole e totalmente privo di paura e preoccupazioni.
Alla fine, sono IO che mi arrabbio, sono IO che mi preoccupo.
Ma se non esiste più l’identificazione con questo IO, la rabbia e la preoccupazione, non avranno più alcun appiglio.
Se in noi c’è totale assenza di rabbia e preoccupazione, non ne saremo più preda.
Solo in quel momento lasceremo spazio alla gratitudine, alla compassione verso noi stessi.
Saremo in grado di guidare realmente gli altri verso la realizzazione di tale obiettivo.
Questi precetti, quindi, non possono essere considerati delle semplici affermazioni, ma regole che indicano una precisa linea di condotta alla base della disciplina, che deve diventare parte integrante della vita quotidiana. Solo a quel punto, tutte le altre tecniche messe a disposizione nel Reiki, meditazione Gasho, Hatsu Rei Ho, auto trattamento, trattamento ad altri; acquisteranno un senso e non saranno dei semplici gesti ripetuti con automatismo.
Emanuele De Marchi


