Cos’è realmente il Reiki
Introduzione, Reiki e falsi miti 
Questa è una domanda che spesso viene posta su internet, ed alla quale seguono le risposte più disparate, alcune ai limiti della fantascienza altre che semplicemente rasentano il ridicolo. Ritengo che in un periodo storico come questo, dove le discipline olistiche vivono la loro massima oscurità sia doveroso da parte di noi divulgatori essere più chiari possibili su uno degli argomenti più controversi degli ultimi anni.
Immaginiamo uno scenario tipico, una chiacchierata tra amici, durante la quale mi viene chiesto, senti ma cos’è sto Reiki? Beh, sarei prima di tutto portato a dire cosa non è, non è magia, superstizione, atto di fede, e soprattutto uno strumento con il quale manipolare persone fragili, che si trovano in un momento di bisogno. Si sarei portato a rispondere così, consapevole di quello che si dice in giro, del modo in cui la disciplina sia stata nel tempo ridicolizzata, messa in mano a falsi guru vestiti di bianco, che promettono guarigioni mentre pian piano alleggeriscono il vostro portafogli. Ma potrei anche rispondere nella maniera più semplice ed inequivocabile possibile, è una disciplina meditativa, il cui scopo è quello di disciplinare la mente al fine di imparare a vivere nel momento presente.
Si signori, nessuna magia o energia intelligente che fa tutto da sola, lo so sarebbe bello, diventeremmo tutti illuminati in un fine settimana, ma non solo questo modo di pensare non porta da nessuna parte, ma è piuttosto pericoloso. Dopo tutto, cosa c’è di più invitante per una persona in difficoltà, di credere nella bacchetta magica che in un attimo risolve tutto? E cosa impedisce al manipolatore di turno di approfittare di tale debolezza? Le risposte vengono da sole, ed è per questo che è importante fare chiarezza.
Il significato del termine Reiki
Sono dell’idea che per comprendere una disciplina sia importante conoscere il contesto culturale nel quale è stata generata. Innanzi tutto, è bene fare una distinzione tra Reiki come concetto filosofico/spirituale e Reiki Ryoho come disciplina.
Cominciamo suddividendo il termine Reiki, in Rei e Ki.
Rei può essere tradotto come atmosfera, spirito
Ki viene associato all’energia personale
Potremmo considerare Rei come il campo universale, la matrice contenente l’informazione alla base della creazione mentre il Ki come la sua manifestazione fisica, la parte attiva. Da questo è possibile dedurre che Rei e ki siano un’unica cosa, due facce della stessa medaglia, e che quindi la distinzione che viene spesso fatta sia totalmente erronea. Reiki viene spesso tradotto come energia universale, in fondo non è sbagliato perché si riferisce a qualcosa che si trova ovunque, un qualcosa nel quale siamo totalmente immersi e della quale facciamo parte e siamo appunto parte attiva. Ma a questo punto dovrebbe sorgere una domanda, se tutto è già Reiki e quindi noi stessi siamo Reiki, abbiamo veramente bisogno del master che ci attiva? È veramente necessario per essere parte di tutto ciò? Ovviamente no, queste false credenze sono solo la risultante di un lento ma continuo degrado e figlie di una mentalità occidentale, che tenta di avvicinarsi a concetti ben lontani, che non gli appartengono e conseguentemente non è in grado di comprendere.
È come se una goccia nell’oceano dicesse ad un’altra, aspetta che adesso ti canalizzo l’oceano!!!! E l’altra rispondesse, ma io sono già nell’oceano, io SONO l’oceano. Nessuno potrà darci quello che abbiamo già, o renderci ciò che già siamo, REIKI. Il termine Reiki è anche sinonimo di energia personale di buona qualità e infatti in origine, parlare di Reiki e di Prana, significava parlare della stessa cosa. Questa differenziazione è subentrata dopo, anch’essa figlia di quanto detto poco sopra, disinformazione ed esaltazione.
Dopo questa breve ma doverosa introduzione alla terminologia, torniamo a quello che ritengo essere il cuore dell’articolo, il Reiki in quanto tecnica, il Reiki Ryoho, dove Ryoho significa metodo. Ma se abbiamo detto che il Reiki è già dentro di noi, cosa significa imparare ad utilizzarlo?
Il Seishin Ryoho
Per comprendere meglio torniamo al periodo del Seishin Ryoho [1]in Giappone, cioè il periodo delle tecniche psico-spirituali. Durante quel periodo storico veniva data molta importanza al raggiungimento e mantenimento dell’armonia mentale affinché questa si riflettesse sul corpo. Viene subito da pensare come questo richiedesse molta dedizione, ben lontano da come oggi ci viene spesso venduta. Erano diversi i maestri spirituali che portavano avanti le loro scuole, ma tutti avevano in comune i medesimi principi, con tecniche piuttosto simili tra loro. Ci si focalizzava molto sulla meditazione formale, sulla respirazione del basso ventre (Seika Tanden[2]), esercizi visualizzativi, kotodama [3]ed infine non di poca importanza, era la lettura di testi sacri e poemi. Il tutto se praticato con costanza si riteneva potesse riportare armonia nel Kokoro[4], cuore e mente della persona, per poi come detto precedentemente portare benefici anche nel corpo. Tra queste discipline c’era ovviamente il Reiki Ryoho.
I Reijutsuka più influenti nell’utilizzo del termine Reiki
Possiamo ricordare tra i vari Reijutsuka[5] del periodo.
Tamari Kizo (1856 – 1931) Una delle persone più influenti nell’utilizzo della parola Reiki legata al concetto di guarigione. Nella sua filosofia riteneva opportuno suddividere il ki buono da quello cattivo. Si riferiva al Reiki come Ki buono, che promuoveva la salute, mentre identificava il Ki cattivo con il nome di JaKi.
Takagi Hidesuke (1881 – 1955) Anche lui parlava di tecniche Reiki (Reiki jutsu), usando le mani (imposizione), meditazione, ed affermazioni positive, insegnava anche il digiuno e pratiche di chiropratica.
Inoltre, altri esponenti di quel periodo pur chiamando la loro disciplina con nomi diversi, condividevano gli stessi principi e molte tecniche, assimilate poi nell’Usui Reiki Ryoho, cioè il Reiki di Mikao Usui[6], fondato nel 1922.
È chiaro come Usui non abbia inventato proprio nulla, ma sia riuscito con intelligenza a mettere insieme diverse tecniche, così da creare un vero e proprio percorso di crescita spirituale. Si potrebbe anche osare dicendo, che il Reiki di giapponese abbia solo il nome; infatti, i principi di base derivano da periodi storici, nell’antica Cina o India, ben più antichi del Seishin Ryoho in Giappone.
Analizzare ogni singolo aspetto tecnico dell’Usui Reiki Ryoho e della vita del suo creatore non è l’obiettivo di questo articolo, che ha piuttosto lo scopo di introdurre ad un argomento molto vasto e complesso, partendo però dalla direzione giusta.
I go Kai, il cuore dell’Usui Reiki Ryoho
Per concludere, vorrei quindi soffermarmi su quello che reputo il lascito più importante dell’intero sistema, e cioè i 5 principi (Go Kai). Spesso relegati ad una paginetta a fine manuale da leggere a casa, sono lo strumento più potente, il vero cuore del sistema Usui, il vero modo per attirare a sé la felicità.
Solo per oggi
Non ti arrabbiare
Non ti preoccupare
Sii pieno di gratitudine
Svolgi il tuo lavoro con dedizione
Sii gentile verso le persone
Non è un caso che solo per oggi venga prima di tutto, è infatti un invito a vivere nel momento presente, nel qui ed ora. Solo raggiungendo e mantenendo questo stato sarà possibile vivere in una totale assenza di preoccupazione e di rabbia, riempiendo il nostro cuore di gratitudine, rendendoci capaci di amare noi stessi e il prossimo.
Come imparare a vivere nel qui ed ora? Semplice, disciplinando la mente a farlo. Ed ecco che si chiude il cerchio e possiamo dare una prima risposta alla domanda, cos’è Il Reiki? O meglio ancora cos’è Usui Reiki Ryoho? È una disciplina spirituale fondata da Mikao Usui, il cui scopo è il raggiungimento di una mente retta e consapevole. Ottenibile attraverso un percorso di crescita personale che richiede dedizione, coraggio e sacrificio.
Conclusioni
Diffidate da chi vi propone week end dove ottenere poteri magici di guarigione, dove verranno aperti i famosi Chakra, attivati i canali, dove verrete sintonizzati all’energia Reiki…nessuno può fare una cosa del genere, non esiste nessuna discendenza energetica che dia tale potere. Mikao Usui come qualsiasi altro esponente dell’epoca non ha mai insegnato nulla del genere, ma piuttosto spingeva i propri allievi al duro lavoro.
Il potenziale è dentro di noi, non all’esterno ed è solo guardando dentro di noi, accettando e facendo pace con la nostra oscurità, che potremo tirarlo fuori. E nessuno potrà farlo al posto nostro.
[1] Seishin che può essere tradotto come psiche, ma riguardare la mente e l’anima. Oggi il termine Seishin Ryoho viene accostato alla psicoterapia.
[2] Punto psico-fisico immateriale, situato 4 cm sotto l’ombelico
[3] Spirito della parola, suoni sacri che secondo la cultura giapponese sono in grado di influenzare il corpo, la mente e lo spirito.
[4] parola giapponese che letteralmente significa cuore
[5] Praticante spirituale
[6] Nasce nel 1865 in un villaggio tra le montagne del Giappone. Grande studioso e ricercatore spirituale che si sostiene abbia ottenuto l’illuminazione durante una meditazione di 21 giorni sul Monte Kurama, e conseguentemente deciso di fondare L’Usui Reiki Ryoho nel 1922. Muore solo pochi anni dopo dalla fondazione del sistema nel 1926, senza purtroppo lasciare adeguate documentazioni scritte riguardo il suo operato.


